L'ipoacusia, comunemente nota come perdita dell'udito, è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Questa pagina è dedicata a fornire informazioni approfondite sull'ipoacusia, compresi i sintomi, le cause, le diagnosi, i trattamenti e le strategie di gestione.

Cos'è l'Ipoacusia?

Ipoacusia

L'ipoacusia si riferisce a una diminuzione della capacità di udire suoni. Può variare da lieve a grave e può essere temporanea o permanente. Le persone con ipoacusia possono avere difficoltà a comunicare con gli altri e ad eseguire le attività quotidiane.

Il calo uditivo può interessare un solo orecchio oppure entrambe le orecchie. Anche se il problema, nella maggior parte dei casi, è legato all'età, i fattori in grado di limitare la capacità uditiva possono essere molteplici. La perdita uditiva può essere provocata da numerose patologie. A seconda dei fattori responsabili, la perdita uditiva può essere classificata in modo diverso.

Sintomi di Ipoacusia

I sintomi dell'ipoacusia possono includere:

  • Difficoltà a comprendere le conversazioni, specialmente in ambienti rumorosi.

  • Necessità di aumentare il volume della televisione o della radio.

  • Mancanza di consapevolezza dei suoni ambientali, come il campanello della porta o il telefono che squilla.

  • Problemi nell'ascoltare la musica o i suoni della natura.

Tipi di Ipoacusia

A seconda del sito anatomico sede di patologia, la perdita uditiva può essere classificata in quattro diversi tipi: trasmissiva, percettiva, mista e centrale. Nelle forme miste troviamo la contemporanea presenza della forma trasmissiva e percettiva. La terapia può essere completamente diversa a seconda del tipo di calo uditivo. Per questo motivo, prima di proporre un trattamento, risulta fondamentale l'esecuzione di una batteria di esami che permetta al medico di comprendere la natura del problema.

Ipoacusia Trasmissiva

Si tratta della forma più frequente di ipoacusia a carico dei "pazienti giovani". Quando si identifica una calo uditivo di questo tipo, la sede della patologia è l'orecchio medio e/o esterno. In questi casi, il sistema di amplificazione del suono situato all'interno dell'orecchio medio (condotto uditivo, membrana timpanica, catena ossiculare) non funziona correttamente. In pratica, il suono arriva all’orecchio interno per vie alternative, oltrepassando la pelle e le ossa craniche senza poter sfruttare il sistema di amplificazione. Il problema può anche essere dovuto all'occlusione del condotto uditivo esterno. Questi pazienti solitamente sentono meglio quando intorno a loro c’è confusione piuttosto che nel silenzio. La causa più frequente è il tappo di cerume. In questo caso troviamo spesso una ipoacusia lieve ma, in alcuni casi, possiamo trovare anche cali uditivi molto accentuati. Altra causa frequente è l’ otite media acuta, nella quale la cassa timpanica risulta occupata da muco e secrezioni fluide. L'accumulo di catarro rende difficoltoso il movimento della catena ossiculare che dovrebbe amplificare il suono e che si trova proprio all'interno della cassa timpanica. Altra evenienza è l' otite media cronica anche se in queste forme il tipo di perdita uditiva è più frequentemente misto (ovvero in parte trasmissiva ed in parte percettiva). L’ otosclerosi produce ipoacusia trasmissiva, determinando un progressivo blocco della staffa a causa delle formazione di tessuto fibroso in corrispondenza della finestra ovale dove essa poggia. Altre cause rare: trauma, tumori glomici.

Ipoacusia Percettiva

Si tratta della forma di ipoacusia più frequente a carico dei "pazienti anziani". Tuttavia, può essere anche congenita. Viene definita anche neurosensoriale. In questi casi la sede della patologia è la coclea e/o il nervo acustico. La diminuzione dell'udito si è stabilita poiché si è prodotto un danno a carico delle cellule acustiche della coclea. La coclea è la porzione dell'orecchio interno deputata alla trasformazione dell'onda sonora in "segnali" nervosi da trasmettere al cervello. In pratica, in questo tipo di ipoacusia, il danno non è carico dei sistemi di amplificazione del suono ma interessa il vero e proprio "cuore" del sistema uditivo. Il paziente spesso ha difficoltà ad udire in ambienti rumorosi perché ha perso alcune frequenze di ascolto. Esistono anche altre possibili cause di riduzione neurosensoriale dell'udito. Per esempio, il problema può verificarsi a seguito di un trauma acustico (ad esempio prolungata esposizione a musica ad alto volume). L’invecchiamento produce un calo dell'udito percettivo bilaterale più accentuata sulle alte frequenza (presbiacusia). La causa più frequente di una perdita uditiva monolaterale improvvisa è la labirintite. I batteri penetrano nella coclea o attraverso l’orecchio medio a seguito di una otite oppure tramite il liquido cefalo-rachidiano in corso di meningite. Esistono anche forme virali di labirintite tra le quali la più frequente è rappresentata dalla parotite virale (Orecchioni). Altra causa di calo dell'udito percettivo, solitamente monolaterale è rappresentata dalla cosiddetta "ipoacusia improvvisa", un fenomeno a causa del quale si può avere un brusco calo uditivo (a volte permanente) nell'arco di pochi minuti. Forme di calo uditivo passeggero associata ad acufene, senso di pienezza auricolare e vertigine sono tipiche della Sindrome di Meniere. In caso di neurinoma del nervo acustico si assiste ad un calo uditivo percettivo progressiva, solitamente monolaterale.

Ipoacusia Centrale

Si tratta di un tipo di perdita uditiva che più frequentemente interessa soggetti molto anziani o con patologie neurologiche di rilievo. In questi casi di ipoacusia, il problema non deriva dal fatto che l'orecchio non funziona bene ma dal fatto che il segnale acustico non viene interpretato in modo corretto a livello cerebrale. In questi casi la sede della patologia sono le vie acustiche centrali. L'orecchio, in alcuni casi, può essere interessato anche in modo marginale. La perdita uditiva si è determinata poiché si è prodotto un danno a livello delle vie acustiche centrali. A volte questi soggetti possono avere un esame audiometrico tonale perfetto ma un esame audiometrico vocale pessimo, sintomo che l'orecchio di per sè funziona ancora bene. In alcuni casi questi pazienti possono comprendere bene le parole in un ambiente non rumoroso ma se si introduce un rumore di fondo la comprensione può risultare molto difficoltosa. In caso di lesioni del nervo acustico può coesistere una ipoacusia percettiva monolaterale. La più frequente causa di rallentamento delle vie centrali è rappresentata dall’ invecchiamento cognitivo ma anche numerose malattie neurologiche, a volte gravi, possono determinare il problema.

Diagnosi di Ipoacusia

La diagnosi di ipoacusia viene solitamente effettuata da un medico specialista in otorinolaringoiatria. La valutazione può includere esami audiometrici, come l'audiometria tonale e l'impedenzometria, nonché esami di imaging, come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM).

La diagnosi di questo problema è meno semplice di quello che si è portati a credere, soprattuto quando si parla di bambini. In prima battuta, il medico specialista, è chiamato ad eseguire una attenta visita otorinolaringoiatrica con otoscopia (meglio se al microscopio). La visita ha la finalità di escludere cause evidenti di perdita uditiva, come ad esempio la presenza di tappi di cerume. In mancanza di cause evidenti sarà necessaria l'esecuzione di alcuni accertamenti quali un esame audiometrico tonale ed un esame impedenzometrico.

Altri esami utili per la Diagnosi

In base all'esito della prima valutazione, lo specialista potrà consigliare l'esecuzione di ulteriori accertamenti quali l' esame audiometrico vocale, i potenziali evocati uditivi), tomografia computerizzata o risonanza magnetica.

Terapia del deficit uditivo

Soltanto dopo una valutazione a tutto tondo del problema, il medico potrà proporre una terapia personalizzata per il paziente. La terapia potrà essere di tipo farmacologico, di tipo chirurgico o la protesizzazione. Per protesizzazione si intende l'utilizzo di apparecchi acustici. In generale, la protesizzazione viene proposta soprattutto per le forme percettive. Non esiste una terapia standard da poter proporre a tutti poiché ciò che potrebbe andare bene per un paziente potrebbe essere completamente sbagliato per un altro. Occorre inoltre prendere atto che, in alcuni rari casi, soprattutto in soggetti molto anziani, potrebbe non esistere una valida soluzione per il problema.

Pagina a cura del Dr. Gianni Gitti

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