Potenziali Evocati Uditivi: come si eseguono e a cosa servono.

Auditory Brainstem Response (ABR)

I potenziali evocati uditivi (PEA) sono una tecnica diagnostica utilizzata nella valutazione della funzione uditiva. Questa procedura fornisce informazioni dettagliate sulle risposte neurali all'acustico stimolo, permettendo ai professionisti medici di identificare eventuali anomalie nell'udito, sia per fini diagnostici che di monitoraggio.

Cosa sono i potenziali evocati uditivi

I potenziali evocati uditivi, a volte chiamati ABR, acronimo anglosassone per Auditory Brainstem Response (ABR) audiometry, sono un test neurologico che valuta la funzionalità del tronco cerebrale in risposta a determinati stimoli uditivi. L'esame permette di testare la funzionalità del nervo acustico ed è in grado di fornire, qualora venga richiesto, una soglia uditiva approssimativa del paziente. L'esame è stato descritto per la prima volta da Jewett e Willston nel 1971.

Come Funziona il Test dei Potenziali Evocati Uditivi?

Il test è generalmente eseguito in un ambiente controllato, come un laboratorio audiologico, da un audiologo o un medico specializzato. Durante il test, il paziente è solitamente posizionato in una stanza silenziosa e confortevole. Gli elettrodi vengono applicati sulla testa del paziente e collegati a un registratore che misura l'attività elettrica cerebrale.

Il paziente viene quindi esposto a una serie di stimoli uditivi, che possono essere presentati tramite cuffie o altoparlanti. Gli stimoli possono variare in frequenza, intensità e durata, al fine di stimolare diverse parti dell'udito e valutarne la funzione in modo completo.

Durante il test, il registratore rileva le risposte neurali generate dal cervello in risposta agli stimoli uditivi. Queste risposte vengono quindi analizzate da un professionista medico per valutare l'integrità del sistema uditivo del paziente.

Le risposte a forma di onda sono misurate attraverso l'utilizzo di elettrodi di superficie tipicamente posizionati al vertice della testa e sui lobi. Un computer calcola l'ampiezza del segnale nel tempo, più o meno come si fa per l'elettroencefalogramma. I picchi a forma di onda registrati vengono denominati con numeri romani da I a VII ed annotati sul referto. Questi picchi solitamente sono registrabili entro 10 millisecondi dopo la stimolazione con un tono ad alta intensità (70-90 dB).

Utilità Clinica dei Potenziali Evocati Uditivi

I potenziali evocati uditivi sono ampiamente utilizzati in ambito clinico per una serie di scopi, tra cui:

  1. Diagnosi di perdita uditiva: I potenziali evocati uditivi possono aiutare a diagnosticare la presenza e la natura di una perdita uditiva, sia nei neonati che negli adulti.

  2. Screening neonatale: I potenziali evocati uditivi sono spesso utilizzati come parte dei programmi di screening neonatale per identificare precocemente eventuali anomalie dell'udito nei neonati.

  3. Valutazione della funzione uditiva: I potenziali evocati uditivi possono essere utilizzati per valutare la funzione uditiva in pazienti con disturbi dell'udito o con sospetta neuropatia uditiva.

  4. Monitoraggio della funzione uditiva: I potenziali evocati uditivi possono essere utilizzati per monitorare la progressione di condizioni uditive come la malattia di Ménière o l'ototossicità da farmaci.

I potenziali evocati uditivi sono sopratutto utili per identificare una patologia retro-cocleare, ovvero a carico del nervo acustico, il nervo che trasmette il segnale uditivo dall'orecchio fino al cervello.

La procedura è molto utile anche per la diagnosi degli schwannomi vestibolari.

Qualora l'accertamento evidenzi risultati al di fuori della norma, il sospetto di patologia deve essere sempre confermato con una risonanza magnetica nucleare.

Interpretazione dei potenziali evocati uditivi

Potenziali Evocati Uditivi

Le singole onde riportate sul grafico del referto descrivono la funzionalità di diverse zone del nervo acustico e del cervello.

L'Onda I è una rappresentazione del potenziale d'azione del nervo acustico nella sua porzione distale. Si ritiene che la risposta origini dalle attività delle fibre del nervo acustico che lasciano la coclea e entrano all'interno del canale uditivo.

L'Onda II è generata dal nervo acustico quando entra nel tronco cerebrale.

L'Onda III origina dall'attività dei secondi neuroni all'interno del nucleo cocleare.

L'Onda IV solitamente condivide il picco con l'onda V e si ritiene che origini a livello del terzo neurone localizzato nel complesso olivare superiore.

La generazione dell'Onda V solitamente riflette l'attivazione di diverse strutture. Si ritiene che possa essere generata principalmente a livello del collicolo inferiore. E' l'onda maggiormente studiata e la più interessante in termini clinici. Per le Onde VI e VII il sito di origine non è ben chiaro.

Reperti ABR che suggeriscono una patologia retro-cocleare.

I principali reperti che suggeriscono la presenza di una patologia a carico del nervo acustico sono:

  • il rilevamento di una Differenza / Allungamento nella latenza assoluta dell'onda 5 tra i due orecchi

  • la presenza di un Differente o prolungato intervallo tra i picchi I-V tra i due orecchi

  • la Latenza assoluta o prolungamento dell'onda V se comparata a dati normali,

  • Latenze assolute e latenze tra i picchi I-III, I-V, III-V - Allungate rispetto alla norma,

  • Assenza di risposta del tronco dopo stimolazione dell'orecchio interessato.

Sensibilità dei potenziali evocati uditivi.

In generale, gli ABR presentano una sensibilità del 90% ed una specificità del 70-90% per cui sono un esame molto affidabile. Neoplasie del nervo acustico di piccole dimensioni possono sfuggire per cui si preferisce ripetere l'esame a distanza di 6 mesi in un paziente sintomatico oppure sottoporlo a Risonanza Magnetica con Gadolinio.

Potenziali evocati uditivi a soglia.

Gli ABR possono essere molto utili anche nella diagnosi della sordità infantile e per lo screening uditivo del neonato in quanto permettono di scoprire la soglia uditiva del piccolo paziente anche senza collaborazione. Presso i nostri ambulatori l'esame a soglia non viene eseguito. L'esame viene condotto soltanto su pazienti adulti per testare la funzionalità del nervo poiché nel bambino, spesso, per eseguire l'accertamento, può essere necessaria una blanda sedazione.

Preparazione per eseguire i potenziali evocati uditivi.

L'esame non necessita di una particolare preparazione ed ha la durata di circa 15 minuti. Per l'esecuzione dell'esame risulta però fondamentale essere dotati un esame audiometrico tonale recente che deve essere portato al momento dell'esecuzione dell'accertamento. L'ESAME PRESSO IL NOSTRO CENTRO VIENE ESEGUITO SOLO IN SOGGETTI DI ETA' SUPERIORE A 18 ANNI.

Prenotazioni e Costi

L'esecuzione dei potenziali uditivi, presso il nostro Centro, ha un costo di 110 Euro.

Il referto viene consegnato immediatamente dopo la fine dell'accertamento. L'esame è prenotabile chiamando il nostro call center oppure direttamente online nella apposita sezione di prenotazione.

Attenzione

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