Terapia Chirurgica della Sindrome delle Apnee Notturne

Sebbene le terapie conservative, come il cambiamento dello stile di vita e l'uso di dispositivi di pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP), siano spesso il trattamento di prima linea, la terapia chirurgica può essere considerata in alcuni casi, soprattutto quando le altre opzioni non hanno avuto successo o non sono tollerate.

Una valida soluzione in mani esperte

Chirurgia Apnee Notturne

La sindrome delle apnee notturne può essere trattata in diversi modi. La terapia più indicata può essere scelta solo dopo un attento studio del paziente e della patologia. Tra le soluzioni che possono essere proposte esiste anche quella chirurgica. E' importante, tuttavia, rivolgersi ad uno specialista che sia in grado di comprendere bene la natura del problema e che sia in grado di offrire al paziente tutta la gamma di soluzioni terapeutiche. Soltanto in questo modo il paziente potrà scegliere, insieme al medico, la terapia maggiormente indicata per il suo caso. Il Nostro Centro è in grado di offrire al paziente ogni tipo di soluzione terapeutica, sia essa non invasiva che chirurgica.

La collaborazione con Ospedali Privati di Forlì permette, anche per i pazienti candidati a chirurgia, di essere seguiti dalla diagnosi alla terapia. I pazienti potranno essere operati direttamente dal medico che esegue la diagnosi di apnee notturne, un dettaglio tutt'altro che trascurabile. Altro elemento importante: i pazienti potranno essere seguiti anche dopo l'intervento, anche per la gestione di eventuali ulteriori terapie necessarie.

Definizione di Sindrome delle Apnee Notturne (OSAS)

Disturbi Respiratori del Sonno

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) è un disturbo caratterizzato da russamento (roncopatia) intervallato da frequenti pause respiratorie. Queste pause respiratorie sono denominate apnee o ipopnee, a seconda che la respirazione venga interrotta completamente o in modo parziale. Il problema sembra essere maggiormente presente nel sesso maschile ma interessa molto frequentemente anche le donne. Stili di vita sedentari ed elevato peso corporeo sono elementi che possono entrare in gioco nell'insorgenza di questo disturbo, anche se la patologia può interessare anche soggetti magri. La diagnosi si basa sull'esecuzione di una poli(sonno)grafia notturna.

Oltre a quanto detto, la sindrome delle apnee notturne è caratterizzata da una serie di sintomi in grado di determinare un brusco peggioramento della qualità di vita del paziente. I pazienti affetti da apnee ostruttive durante il sonno possono lamentare eccessiva sonnolenza diurna, emicrania, perdita di memoria a breve termine, sbalzi d'umore. Infine, soffrire di apnee notturne, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardio-circolatorie.

Indicazioni per la Terapia Chirurgica della Sindrome delle Apnee Notturne

La decisione di procedere con la terapia chirurgica per la Sindrome delle Apnee Notturne dipende da diversi fattori, tra cui:

  1. Gravità della patologia: I pazienti con sindrome apnoica grave possono beneficiare maggiormente della terapia chirurgica.

  2. Anatomia Orale e Facciale: Anomalie anatomiche come deviazioni del setto nasale, ipertrofia tonsillare, lingua voluminosa, palato molle allungato, mascella retrognatica possono essere corrette chirurgicamente per migliorare il flusso d'aria durante il sonno.

  3. Fallimento delle Terapie Conservative: Se il trattamento con CPAP o altre terapie conservative non è efficace o ben tollerato, la chirurgia può essere considerata come opzione terapeutica.

Chirurgia 2

La terapia chirurgica della Sindrome delle Apnee nel Sonno deve essere riservata a casi selezionati. I candidati ideali sono rappresentati da soggetti giovani e non troppo in sovrappeso con una malattia di grado medio-grave.

Il trattamento chirurgico può essere suggerito in prima battuta anche a soggetti con forme medio-gravi che per vari motivi non riescono ad utilizzare la CPAP o soggetti con malattia gravissima che non tollerano le alte pressioni necessarie alla CPAP per mantenere le loro vie aeree pervie. Per tutti questi soggetti, un corretto approccio chirurgico può offrie la possibilità di guarire dalla patologia o, quanto meno, di ridurre la gravità del fenomeno, in modo da poter utilizzare altre strategie terapeutiche fino ad allora non possibili.

Considerazioni in merito alla Chirurgia Roncologica

E' opinione diffusa, purtroppo non soltanto tra i non addetti ai lavori, che la maggior parte dei problemi di respiro durante il sonno siano provocati da ostruzione nasale. Per questo motivo vengono spesso proposti interventi al setto nasale, non associati ad ulteriori valutazioni e/o accertamenti sulle altre prime vie aeree.

In generale, tuttavia, gli interventi di settoplastica, da soli, assai raramente sono in grado di risolvere il problema. Questo tipo di interventi possono essere sicuramente utili, anche non associati ad altre procedure, in caso di mancata compliance al trattamento con CPAP. In soggetti con marcata deviazione del setto nasale, infatti, può essere difficile utilizzare la mascherina da CPAP a causa delle alte resistenze nasali al flusso.

Chirurgia Roncologica Multilivello

Il discorso cambia in modo decisivo se alla settoplastica si associano altri interventi condotti su palato molle e tonsille.La datata tecnica dell'uvulo-palatoplastica classica sta via via venendo sostituita da un nuovo approccio più conservativo rappresentato dalla faringo-plastica laterale e da tutte le sue versioni modificate. I primi dati illustrano che la nuova tecnica offre migliori garanzie di successo con un approccio più conservativo che non prevede la rimozione dell'ugola e garantisce minori complicanze. L'intervento di correzione della deviazione del setto nasale può essere eseguito insieme agli altri interventi oppure in momenti separati. In alcuni casi (per fortuna raramente), per ottenere un rimodellamento completo delle vie aeree superiori, è necessario intervenire anche a livello della base della lingua.

Sleep Endoscopy

Uno dei compiti più difficili per il chirurgo è proprio quello di comprendere quali siano le strutture anatomiche a determinare l'ostruzione tipica della sindrome delle apnee notturne. Sono proprio queste, infatti, le strutture che devono essere interessate da chirurgia.

In alcuni casi, il paziente, anche da sveglio, presenta alterazioni anatomiche tali da rendere evidenti alcune delle sedi dell'ostruzione respiratoria. Ad esempio, nel caso di una marcatissima ipertrofia delle tonsille (Grado 4), ci saranno pochi dubbi sulla necessità di eseguire una tonsillectomia. Allo stesso modo, non ci saranno dubbi sulla necessità di correggere una evidentissima deviazione del setto nasale.

Tuttavia, nonostante una approfondita visita, risulta impossibile stabilire con certezza la sede del collasso poichè esso si verifica in modo compiuto soltanto in presenza del rilasciamento muscolo-tendineo tipico del sonno. L'unico modo per essere certi di quali siano le sedi da trattare chirurgicamente è addormentare il paziente ed ispezionare le vie respiratorie durante il sonno. Questa procedura prende il nome di Sleep Endoscopy, si esegue in sala operatoria e viene condotta mentre il paziente è sottoposto ad anestesia generale. A questo riguardo si consiglia di leggere il Post "Sleep Endoscopy: a cosa serve e quando è indicata".

Riassumendo

Riassumendo, il tipo di intervento chirurgico da proporre al paziente varia sostanzialmente a seconda dell'esito della polisonnografia, delle caratteristiche fisiche ed anatomiche del paziente e degli esiti della Sleep Endoscopy.

Non esiste un trattamento standard per tutti i soggetti affetti da OSAS.

Per le forme in cui si evidenzi un ruolo esercitato dalla base della lingua, l'ostruzione può essere corretta mediante chirurgia robotica. Infine, qualora sia presente un evidente dismorfismo cranio-facciale, il problema apnoico può essere risolto mediante chirurgia maxillo-facciale. In generale, vista la complessità dell'approccio terapeutico, anche per il trattamento chirurgico è opportuno rivolgersi a specialisti con provata esperienza in materia di disturbi respiratori del sonno.

Attenzione

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