Insonnia

Definizione di Sonno

Dare una definizione di sonno è tutt'altro che semplice. Di certo si tratta di una fase di riposo dell'organismo, ma dallo studio approfondito dei processi fisici e mentali che si sviluppano in questo stato, anche questa definizione appare non del tutto veritiera. Il sonno è dipendente dal ritmo circadiano. Si tratta di un ciclo di attività biologiche influenzato da fattori ambientali, quali il passaggio dal giorno alla notte. Durante la fase in cui il soggetto è sveglio il ritmo circadiano oscilla ogni 90 minuti. Spesso i soggetti riferiscono di avere più energia durante la mattina piuttosto che dopo pranzo ma questo spesso è dovuto all’alimentazione e alle variazioni di temperatura.

Ritmo Circadiano

Insonnia

I principali fattori in grado di influenzare il ritmo circadiano sono la luce, la temperatura e l'alimentazione. La luce è considerata il fattore più importante. Lo dimostra la naturale predisposizione a dormire di notte e a svegliarsi con la luce ma anche tutta una serie di studi. Non a caso, tra le regole più importanti da seguire per una corretta igiene del sonno, c'è quella di dormire in una camera completamente oscurata e non è assolutamente una cattiva idea utilizzare come sveglia un dispositivo luminoso. E' dimostrato che svegliarsi sotto stimolo luminoso garantisce un miglioramento del tono dell'umore. L’aumento della temperatura può determinare il risveglio o un cattivo riposo del soggetto; l’abbassamento della temperatura invece può determinare calo di attenzione e sonnolenza. Per quanto concerne l'alimentazione, un pasto ricco di grassi può provocare sonnolenza mentre avere una nutrizione più corretta favorisce l’attenzione. Infine, i farmaci in grado di influenzare il ritmo circadiano sono numerosi e possono avere influenze di breve o lunga durata.

Fasi del Sonno

Paziente insonne

Il sonno può essere suddiviso in due fasi principali. La fase REM è caratterizzato dalla presenza di movimenti rapidi oculari ed è divisa a sua volta in REM fasico (associato ai movimenti oculari) e REM tonico (non associato ai movimenti oculari). Durante questa fase si ha atonia muscolare, diminuzione della temperatura corporea, alterazione del respiro ed erezione negli uomini. Questa fase del sonno, contrariamente a quanto creduto dalla maggior parte delle persone, non è assolutamente la fase profonda del sonno ma qualcosa di intermedio tra il sonno e la veglia. La fase NREM (la sigla significa non REM) è suddiviso in 3 stadi. Lo stadio N1 è una condizione di passaggio tra veglia e sonno in cui il soggetto può essere in grado di rispondere a stimoli esterni. Nello stadio N2 iniziano a comparire i primi segni di sonno. Lo stadio N3, chiamato sonno Delta, è lo stadio in cui è più difficile svegliare un soggetto ed in cui il grado di risposta è maggiormente ridotto. Lo stadio 3 è a tutti gli effetti la fase più profonda del sonno umano. I due tipi di sonno si alternano durante la notte con il sonno NREM che si concentra solitamente nella prima parte della notte ed il sonno REM nella seconda (se il soggetto non fa uso di farmaci per dormire).

Variazione del Sonno in base all'età

Le variazioni del sonno con l’età sono un argomento molto studiato negli ultimi anni. In generale il soggetto anziano tende a dormire significativamente meno del soggetto giovane.

Con l’aumentare dell’età, infatti, aumenta il numero dei risvegli, forse anche a causa di altri fattori (stress, medicine, stato psicologico, ecc); lo stadio 3 tende a ridursi, mentre aumentano gli stadi di sonno più superficiale (N1 e N2), rendendo più frequenti i risvegli involontari.

Definizione di Insonnia

L'insonnia è definita come una persistente difficoltà nell’avviare e mantenere lo stato di sonno, nonostante il soggetto abbia a disposizione un tempo adeguato per dormire. Per essere definita insonnia, questa condizione deve produrre anche disagio e/o difficoltà nella vita diurna del soggetto interessato. A questo proposito invitiamo anche a leggere l'intervista al Dr Francesco Londrillo.

L’insonnia è più frequente in età avanzata: questo è dovuto al fatto che in tarda età aumenta la durata dei periodi di veglia notturna, ovvero se da giovane il soggetto dormiva per il 90% del tempo di permanenza a letto, da anziano spesso dormirà solo nel 70% del tempo (si parla di riduzione dell’efficienza del sonno).

Classificazione dell' Insonnia

La classificazione delle insonnie è stata recentemente rivista ma per comodità (visto l'intento informativo e non scientifico delle nostre pagine) continuiamo ad utilizzare la vecchia classificazione. L'insonnia può essere provocata da numerosi fattori e può avere una durata variabile asseconda dei fattori che la provocano.

L'insonnia da adattamento è la forma più frequente ed è spesso correlata allo stress o a fattori esterni (voli aerei, luce, cambio temperatura, ecc). Viene anche definita insonnia acuta perché dura solo pochi giorni. Di solito si risolve quando lo stress viene superato.

L'insonnia psico-fisiologica, molto frequente, si caratterizza per una insonnia che dura almeno un mese. Il soggetto ha paura di non riuscire a dormire e per questo si auto-condiziona. Infatti, quando il sonno non è programmato il soggetto riesce a riposare.

L'insonnia paradossa è una delle forme di insonnia peggiori. Il paziente è convinto di non riposare a sufficienza perché ha la sensazione di risvegliarsi frequentemente ma in realtà dal tracciato elettroencefalografico risulta un sonno regolare. Si tratta del tipo di insonnia più difficile da trattare perché spesso il paziente non accetta la situazione e non riesce ad instaurarsi un rapporto di fiducia con il medico. Il disturbo può essere diagnosticato indirettamente anche utilizzando dispositivi abbastanza economici, ormai ampiamente disponibili sul mercato.

L'insonnia idiopatica è la forma più grave perché dura tutta la vita ed è apparentemente slegata da qualsiasi fattore esterno.

Nell'insonnia da disturbo mentale i principali disturbi sono rappresentati da depressione e ansia. E’ importante capire se il disturbo mentale è provocato da un altro tipo di insonnia oppure se è il disturbo a creare l’insonnia.

L'insonnia da inadeguata igiene del sonno deriva dal mancato rispetto delle norme di igiene del sonno.

L'insonnia comportamentale dell’infanzia è un disturbo provocato da una scorretta igiene del sonno nel bambino.

L'insonnia da farmaci può essere provocata da diversi agenti. L’alcol è in grado di influenzare in modo importante il sonno producendo una fragmentazione dello stesso. L’uso di sedativi ed antidolorifici può determinare rilassamento muscolare e peggioramento di una sindrome da apnea notturna.

L'insonnia da malattia è provocata da patologie mediche che provocano disagio (dolori articolari, reflusso gastro-esofago-laringeo).

L'insonnia da disturbi respiratori del sonno non è molto frequente.Solitamente i disturbi respiratori del sonno provocano sonnolenza diurna ma in alcuni casi possono determinare anche insonnia.

La Sindrome delle gambe senza riposo è una patologia neurologica di frequente riscontro, responsabile nella maggior parte dei casi di insonnia iniziale: i soggetti affetti dalla sindrome delle gambe senza riposo solitamente non riescono a prendere sonno a causa di sensazioni di malessere alle gambe.

Per quanto riguarda il tempo di insorgenza dell'insonnia, si distinguono tipologie di disturbo.

Si parla di insonnia iniziale quando il soggetto ha difficoltà a prendere sonno ma, una volta cominciato a dormire, non sperimenta nuovi risvegli.

Si parla di insonnia di mantenimento quando il soggetto si sveglia durante la notte avendo difficoltà a riprendere sonno. Questo tipo di problema è il più diffuso in caso di presenza di Sindrome delle Apnee notturne.

Infine si parla di insonnia finale quando il problema si presenta in principal modo alla fine del periodo di sonno, costringendo il soggetto a risvegli prematuri.

In numerosi casi, i diversi tipi di insonnia possono essere presenti in contemporanea.

Terapia dell' Insonnia

Per quanto riguarda la terapia dell'insonnia, essa è molto variabile a seconda della causa che ha originato il problema, anche se in larga misura (a volte anche eccessivamente), si ricorre a farmaci.

L'istituzione di una terapia farmacologica dovrebbe sempre essere valutata in modo attento e responsabile, soprattutto nei casi in cui si sospetti un disturbo respiratorio notturno. In questi ultimi casi, infatti, la terapia farmacologica potrebbe peggiorare notevolmente la condizione del paziente.

Il nostro Centro non si occupa specificamente di terapia dell'insonnia, a meno che essa non dipenda da un disturbo respiratorio notturno.

Attenzione

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