ADHD e Sindrome delle Apnee Notturne

Definizione di Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

Il "Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività" (acronimo inglese ADHD) è una patologia dell'età evolutiva caratterizzata dalla difficoltà nel mantenere l'attenzione da parte del bambino. In alcuni casi, ma non sempre, a questo si associa iperattività diurna.

La correlazione tra Disturbo da deficit di attenzione/iperattività e Sindrome delle apnee notturne è chiaramente dimostrato da diversi studi pubblicati.

In particolare si calcola che fino al 40% dei pazienti con diagnosi di ADHD siano affetti da Sindrome delle Apnee Notturne. Se consideriamo la popolazione di piccoli pazienti con diagnosi di Sindrome delle Apnee nel Sonno troviamo che nel 90% dei casi sono affetti anche da ADHD.

Classificazione del Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

ADHD

L'attuale classificazione prevede la presenza di tre varianti del disturbo: una variante con prevalenti caratteristiche di disattenzione, una variante con prevalenti caratteristiche di iperattività ed una variante mista.

Variante con prevalenza di disattenzione: per la diagnosi di questo tipo di disturbo occorre la presenza, per un periodo di almeno 6 mesi, di almeno 6 delle seguenti condizioni: difficoltà nel mantenere l'attenzione e tendenza a compiere errori di disattenzione a scuola o a casa, difficoltà nel mantenere l'attenzione nell'esecuzione di un compito o di un gioco, apparente disinteresse per ciò che viene detto dai genitori o dagli altri, difficoltà nel finire i compiti a casa (non per scarsa voglia), difficoltà nell'organizzare attività, tendenza ad evitare compiti che presumano attenzione, tendenza a perdere oggetti necessari per le attività quotidiane, tendenza a farsi facilmente distrarre da stimoli esterni, tendenza a dimenticare le cose nell'attività quotidiana.

Variante con prevalenza di iperattività:per la diagnosi di questo tipo di disturbo occorre la presenza, per un periodo di almeno 6 mesi, di almeno 6 delle seguenti condizioni: agitarsi o battere i piedi di continuo, alzarsi dalla sedia a scuola quando non sarebbe consentito, correre o arrampicarsi in situazioni non appropriate, difficoltà a giocare in modo calmo, difficoltà nel restare fermo per periodi prolungati, parlantina troppo spiccata, tendenza a rispondere prima ancora che la domanda sia finita, difficoltà a mettersi in fila o aspettare il proprio turno nei giochi, tendenza ad interrompere attività e conversazioni altri.

Frequenza del Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

Il disturbo da deficit di attenzione/iperattività non è così infrequente come si potrebbe pensare. Negli Stati Uniti è stato calcolato che la patologia interessi il 3-7% della popolazione pediatrica. In circa il 50% dei casi si è trovata una associazione con altri disturbi quali disturbo specifico dell'apprendimento, sindrome delle gambe senza riposo, depressione, disturbo d'ansia. Il disturbo sembra interessare con maggior frequenza gli individui di sesso maschile.

Diagnosi di Disturbo da deficit di attenzione ed iperattività

La diagnosi di ADHD si basa sull'esecuzione di particolari test standardizzati. La tipologia di test da utilizzare può variare a seconda del paziente con cui ci si confronta. Vista l'alta associazione con i disturbi respiratori notturni, appare sempre opportuno sottoporre i pazienti con ADHD a pulsossimetria dinamica notturna o polisonnografia per escludere la presenza di OSAS. Il tipo di accertamento da eseguire dipende dall'età e dalla capacità di collaborare del bambino e dovrebbe essere scelto dopo visita con lo specialista.Nel caso di diagnosi di Sindrome delle Apnee nel Sonno, infatti, tutti gli studi evidenziano un miglioramento dei livelli di attenzione e una riduzione dell'iperattività diurna dopo opportuna terapia a riguardo.

Terapia

La terapia del disturbo da deficit di attenzione ed iperattività si basa su approcci di tipo comportamentale e farmacologico. Dal punto di vista comportamentale si può attuare una psicoterapia mirata su bambino, genitori ed insegnanti. Dal punto di vista farmacologico si possono utilizzare psicostimolanti ma il loro utilizzo deve sempre essere vagliato da caso a caso.

Attenzione

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